Roberto Baggio è qualcosa di più di un giocatore è un sentimento perennemente vivo fatto di innumerevoli sfaccettature e sopratutto di nostalgia per tutto quello che è stato e poteva essere.
Non c'è mai stata una carriera cosi splendente e contemporaneamente capace di lasciare scie di rimpianto in chi lo ha ammirato.
Un patrimonio Nazionale e di tante squadre l'unico che si è andati a vedere anche quando giocava contro la propria squadra del cuore sperando che combinasse qualcosa di importante per provare il giusto rimorso di non averlo più tra i propri colori.
In oltre 100 anni di calcio solo lui è riuscito a produrre un costante senso di colpa nei tifosi, non essere riusciti a tenerlo il giorno dell'addio in uno dei club dove ha militato, sommandolo ai mancati appuntamenti azzurri è una storia senza paragoni.
"Un calciatore della gente però non degli allenatori italiani, e la gente ne sa più degli allenatori. Perchè credo che si crei un intelligenza collettiva che si avvia ad apprezzare il talento superiore"
Jorge Valdano
"Io credo che Baggio sia riuscito a mantenersi personaggio al di sopra di tante cose, e questo glielo ha permesso il rendimento che dava in campo altrimenti non avrebbe potuto"
Sandro Mazzola
Tre mondiali e di ognuno gol pesanti e momenti splendenti a partire dal primo,
un numero a sensazione contro la Cecoslovacchia l'exploit più scintillante di Italia 90
per proseguire nel '94 negli Stati Uniti
Una vicenda che è romanzesca ed è anche un album di fotografie che restano impresse nella memoria collettiva ...
Baggio che mormora a bassa voce contro Sacchi non approvando una sua sostituzione,
Baggio che riacciuffa per i capelli un Ottavo di Finale ormai perduto contro la Nigeria andando a collocare all'ultimo minuto il pallone con una precisione millimetrica,
Baggio che si ripete con la Spagna,
Baggio che fa meglio con la Bulgaria stavolta non aspetta il novantesimo inventa due capolavori già nel primo tempo e trascina l' Italia in finale.
Ed ancora l'eroe che cade ai rigori con il Brasile, il suo sguardo incredulo perché non ha mai calciato così dal dischetto e mai più lo farà
Solo il destino esige che si paghi un prezzo nel giorno meno adatto...
E in fine il 1998 Baggio in antitesi a Del Piero con la gente schierata con lui che quando entra segna e sancisce con un gesto la misura di quanto è mancato sempre alla sua generazione dper vincere un mondiale " " Tanto così...
Il Baggio che saluta Firenze lo fà con un gol all'Atalanta l'ultimo di 17 di una stagione splendida che lo consacra a grandi livelli... Roberto è il figlio prediletto della città per questo la cessione alla Juventus nemica storica da parte della società viene vissuta come un tradimento ai suoi sostenitori ( 67 arresti per il trasferimento di un calciatore). Nel tempo i ritorni di Baggio a Firenze sono momenti importanti il primo è addirittura clamoroso quando da bianconero non calcia un rigore contro la sua ex-squadra e raccoglie una sciarpa viola lanciatagli dagli spalti. Per assistere ad un gol contro la Fiorentina bisogna andare avanti fino al 93 anno in cui Baggio non elude le responsabilità calcia dal dischetto contro un intero passato e trafigge la porta e un pezzo di cuore.
Per Bologna avere Baggio è stato come vivere un anno nel paese dei balocchi perchè Roberto nella città emiliana ha trovato nuovi stimoli e lanciato sfide sempre più ardite...
lo si considerava un giocatore utile solo per spezzoni di partite, inadatto perfino fisicamente ad un calcio che escludeva il fantasista, una riserva ... bene lui segna come mai fatto prima in carriera 22 goal, meglio di una prima punta.
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